Con il termine Open Government viene indicata una dottrina che prevede l’apertura della Pubblica amministrazione, intesa sia in termini di trasparenza che di partecipazione diretta dei cittadini, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione. Negli ultimi anni l’open government ha avuto una forte diffusione nei paesi anglosassoni, portando in molti casi esperienze di successo e di forte innovazione, sia nelle logiche di gestione della cosa pubblica che nel ridimensionamento del ruolo stesso del decisore pubblico. Un importante contributo alla diffusione e insieme all’affermazione internazionale della dottrina è arrivata nel dicembre del 2009 attraverso la Direttiva sull’Open Government diramata dal Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama e incentrata proprio sui principi di Trasparenza, Partecipazione e Collaborazione.
Ed è proprio partendo d questi principi che nasce oggi il movimento italiano Datagov.it - Associazione Italiana per l’Open Government, iniziativa mirata a sostenere la diffusione della cultura e delle pratiche dell’open government nel nostro Paese. Il movimento nasce dl basso, come un gruppo di cittadini “impegnati quotidianamente, con diverse modalità e professionalità, a promuovere l’innovazione all’interno del Paese e in particolar modo della Pubblica Amministrazione in tutte le sue dimensioni centrali e territoriali” che si ispira, sin dal nome (che è un chiaro riferimento proprio al portale americano dei dati aperti Data.gov) alle esperienze internazionali citate al paragrafo precedente.
In coerenza con le logiche di apertura e collaborazione che caratterizzano l’open government Datagov.it si propone di definire, insieme a tutti coloro che ritengono di poter fornire un contributo, un Manifesto per l’Open Government italiano, che diventi un documento di orientamento strategico per le pubbliche amministrazioni di ogni livello. Per partecipare è sufficiente collegarsi al sito del progetto www.datagov.it proponendo integrazioni, commenti e critiche ai singoli articoli. La consultazione sarà aperta fino al 15 novembre 2010, mentre ilil testo definitivo del Manifesto sarà pubblicato il 30 novembre 2010.
Di seguito i dieci articoli del Manifesto
1 – Governare con le persone. La partecipazione attiva è un diritto e un dovere di ogni cittadino. L’Open Government si propone di creare le condizioni organizzative, culturali e politiche affinché questo venga esercitato con pari opportunità per tutti.
2- Governare con la rete. La Pubblica Amministrazione deve far riferimento a un nuovo modello organizzativo che abbandoni la logica burocratica verticale di gestione dei servizi pubblici a favore di una logica orizzontale, in grado di coinvolgere i diversi attori pubblici, privati e del non profit, nel raggiungimento di un obiettivo comune. Tale obiettivo può essere perseguito attraverso un efficace uso della Rete.
3 – Creare un nuovo modello di trasparenza. 3L’Amministrazione deve agire in modo da garantire sempre la più completa trasparenza dell’attività di governo e la pubblicità di tutto ciò che è relativo al settore pubblico.
Fornire ai cittadini tutte le informazioni sull’operato dell’Amministrazione è indispensabile per realizzare un controllo diffuso sulle attività di governo e sulla gestione della cosa pubblica.
4 – Trattare l’informazione come infrastruttura. I dati delle Pubbliche Amministrazioni devono essere accessibili a tutti sul Web in formato aperto, gratuitamente ove possibile, e – in ogni caso – con licenze idonee a consentire la più ampia e libera utilizzazione. La disponibilità di dati aperti è, di fatto, l’infrastruttura digitale sulla quale sviluppare l’economia immateriale. Le Pubbliche Amministrazioni, liberando i dati che gestiscono per conto di cittadini e imprese, possono favorire lo sviluppo di soluzioni da parte di soggetti terzi e contribuire in modo strategico, allo sviluppo economico dei territori dalle stesse amministrati.
5 – Liberare i dati pubblici per lo sviluppo economico del terzo millennio. Le Pubbliche Amministrazioni devono concentrarsi sulla produzione, classificazione e pubblicazione di dati e informazioni grezzi e disaggregati, lasciando, salvo eccezioni espressamente previste dalla legge, all’iniziativa privata lo sviluppo di applicazioni ed interfacce per la loro rielaborazione, consultazione e fruizione. Un orientamento della Pubblica Amministrazione verso l’Open Data offre nuove opportunità a chi investe nella Rete, incentivando la crescita di nuovi distretti dell’economia immateriale che rappresenterebbero un nuovo modello di produzione da affiancare a quello tradizionale oggi in crisi e, troppo spesso, sostenuto dagli aiuti di stato.
6 – Informare, coinvolgere, partecipare per valorizzare l’intelligenza collettiva. La rete moltiplica il potenziale delle intelligenze coinvolte e aumenta l’efficacia dell’azione amministrativa. Le dinamiche organizzative ed i procedimenti della Pubblica Amministrazione vanno ripensati per migliorare la qualità dei processi di informazione, facilitare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini, diffondere la cultura dell’Open Governement anche attraverso i social media e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
7 – Educare alla partecipazione. Lo Pubblica Amministrazione promuove la partecipazione di tutti i cittadini alla gestione della cosa pubblica anche attraverso il ricorso alle tecnologie dell’informazione, eliminando ogni discriminazione culturale, sociale, economica, infrastrutturale o geografica ed educando alla partecipazione come diritto e dovere civico di ogni cittadino.
8 – Promuovere l’accesso alla Rete. La tecnologia, ed in particolare internet e gli strumenti di accesso alla Rete, sono elementi abilitanti ai processi di partecipazione. Per questo motivo è dovere dello Stato consentire a tutti i cittadini di accedervi e promuoverne la cultura d’uso.
9 – Costruire la fiducia e aumentare la credibilità della PA. La conoscenza e la partecipazione ai processi decisionali sono strumenti di costruzione della fiducia in un rapporto tra pari che coinvolge Amministrazione e Cittadini rendendo inutili gli attuali livelli di mediazione. L’appartenenza agli stessi ecosistemi (digitali e non), la pratica delle stesse dinamiche sociali e servizi efficaci costruiti intorno al cittadino e alle sue esigenze aiutano ad accrescere la fiducia, la credibilità dell’Amministrazione e la condivisione degli obiettivi.
10 – Promuovere l’innovazione permanente nella pubblica amministrazione. La costruzione di servizi deve essere sempre realizzata in modalità condivisa e sviluppata, pensando l’utente al centro del sistema e mantenendo aperta la possibilità di far evolvere i sistemi. Una innovazione permanente per garantire una revisione continua, nelle forme di utilizzo, negli adeguamenti tecnici, funzionali ed organizzativi sempre in linea con l’evoluzione dei paradigmi della Rete.
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